giovedì , 21 Novembre 2024

Provincia di Chieti, la consigliera alla Parità aderisce alla campagna ‘No Slot’

“Questo è un tema che si sta ingrandendo sempre di più – ha affermato la

consigliera Guarracino – questo è un problema sociale che non va

assolutamente sottovalutato.
Il fatto che l’Abruzzo abbia il maggior

numero di giocatori e che Teramo sia la terza città in Italia, deve far

riflettere molto. S deve fare qualcosa per questo fenomeno che sta

crescendo in maniera esponenziale. Guardandomi intorno ho visto che il

numero delle donne che vanno a giocare è altissimo.
Se andiamo a

vedere, quanto si gioca in Italia, il 50% delle persone che giocano sono di

sesso femminile. Ogni anno giocano circa 450 mila donne, questa alla fine

diventa una patologia. Dobbiamo considerare che le donne sono le

persone che lavorano di meno ed hanno quindi la possibilità di

guadagnare meno, quindi si procurano soldi per avere la possibilità di un

guadagno facile che lo si vede come unico modo di salvezza.
Diventa

anche facile inserire delle macchine da gioco per chi si vuole aprire

un’attività, questo significa che c’è interesse da parte di qualcuno. È un

problema che va affrontato. Io credo che insieme alla Scuola si potrebbe

intraprendere un percorso con i ragazzi per far capire quanto siano

pericolose queste attività.
Poi bisogna creare una rete con le istituzioni.

Vogliamo creare una nostra ricerca su queste attività. Poi bisogna creare

una rete con le istituzioni. Vogliamo creare un punto di ascolto perché

questo problema donne e uomini lo affrontano in maniera diversa, la

donna ha più paura a chiedere aiuto. Cerchiamo inoltre di portare avanti

un progetto che possa gratificare coloro che non accettano o tolgono le

slot machine dai loro locali.
Questo per noi sarebbe un segnale sociale

che gli esercenti possono dare agli altri. Si deve fare prevenzione con la

premialità o con un intervento nelle scuole. Su 100 milioni di fatturato lo

stato ha 8 milioni di tasse.
Non si può approvare il gioco dicendo di

giocare con moderazione, così come non si possono vendere le sigarette

e dire che fanno male, le due cose non si sposano. Vogliamo creare delle

azioni preventive”.

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