giovedì , 21 Novembre 2024

A lavoro in bicicletta: molti ciclisti urbani, ma senza incrementi

2.791 le persone contate dai 40 volontari su 7 passaggi chiave della

città (piazza Italia, Strada Parco, corso V. Emanuele, Madonnina, Ponte di ferro, piazza Ovidio, piazza

Pierangeli) Pochi di più dell’edizione 2011 (furono 2.710) e un po’ meno dello scorso anno (quando

ne furono contati 2.979). Insomma chi si aspettava un boom di partecipazione è rimasto forse deluso,

malgrado l’impressione comune è che a Pescara sia aumentata – e di molto – la mobilità ciclistica, anche e

soprattutto in conseguenza dell’ampliamento delle zone pedonali in centro.

Tra i passaggi più frequentati, al primo posto c’è piazza Italia (punto di arrivo di molti lavoratori pubblici)

con 643 ciclisti; al secondo la Strada Parco all’ incrocio con via Muzii (495 passaggi) e poi corso Vittorio

Emanuele (nel tratto chiuso al traffico) con 437 passaggi, il Ponte di ferro ( 360), Piazza Ovidio ( 317) il

largo della Madonnina (284) Piazza Pierangeli (255).

Rispetto agli scorsi anni, si è registrato un leggero calo degli utenti in bici sia sulla strada parco che a piazza

Pierangeli. Nel primo caso, lo spartitraffico su via Muzii costituisce un ostacolo invalicabile per i ciclisti che,

provenendo da nord, devono andare verso il mare, mentre nel secondo caso i lavori in corso sulla golena

nord del fiume e l’intenso traffico intorno alla rotatoria della piazza scoraggiano molti a intraprendere quel

percorso.

L’iniziativa di questa mattina era rivolta esclusivamente ai lavoratori e agli studenti che si muovono in

bicicletta nelle prime ore del mattino. Persone abituate a pedalare ad una certa velocità nei tratti che lo

consentono e che non temono di immettersi nel traffico delle strade a forte percorrenza quando devono

raggiungere destinazioni lavorative fuori da percorsi ciclopedonali: Ospedale, Regione, Provincia, Università

e tante altre destinazioni di aziende pubbliche e private. Insomma coloro che si spostano per lavoro in

bicicletta lo fanno per una scelta precisa, percorrono zone anche trafficate e sono abituati a farlo, tanto da

essere definiti eroici, o comunque meritevoli.
Per questo a loro la Fiab Pescarabici ha voluto riconoscere

un piccolo premio, consistente in una colazione o una consumazione presso una serie di bar e pizzerie

convenzionati, che offrono, a partire da oggi e fino alla fine del mese, una consumazione gratuita come

segno di attenzione verso chi ha fatto una scelta sana ed ecologica.

L’impressione che ne deriva da una prima analisi delle cifre è che la mobilità ciclistica non riesca a decollare

(oltre lo zoccolo duro costituito dai pescaresi stakanovisti delle due ruote) a causa di percorsi ciclabili

frammentati, non collegati, che alternano zone protette (strada parco e piste ciclabili) a tratti meno sicuri

( viale D’Annunzio – viale Pindaro) o addirittura a rischio (via Ferrari, via Aremogna, via De Gasperi, via

Marconi, via Tiburtina ecc.).
In più i nuovi sensi unici del centro hanno rivoluzionato la viabilità per le auto,

hanno reso ancora più problematica la percorrenza da parte dei ciclisti, costretti ad aggirare spartitraffico

ed enormi rotatorie prive di linee di cortesia per le bici, e strade diventate a senso unico laddove ci sarebbe

tutto la spazio per tracciare un percorso ciclabile. Insomma, benché la vocazione di Pescara sia ormai più

che evidente, con un orientamento chiaro dei cittadini a voler scegliere la bici come mezzo di trasporto,

l’assenza di qualsiasi strategia per la mobilità sostenibile urbana pesa soprattutto nelle scelte degli utenti più

deboli (ragazzi, anziani) che non utilizzano la bicicletta se non per brevi tratti e solo su piste ciclabili.

Ma ne sapremo di più quando i ciclisti riconsegneranno il questionario predisposto da Pescarabici: in esso

sono contenuti i suggerimenti che ogni ciclista pescarese vorrebbe dare all’amministrazione comunale, dopo

aver elencato le difficoltà o il grado di soddisfazione di ognuno nel percorrere in bici le strade della città.

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