“Ieri – sottolinea il capogruppo Sospiri – al termine di 7 ore di Consiglio
regionale finalizzato ad approvare una ‘mini riforma’ utile solo alla
sistemazione delle poltrone all’interno del Pd e quindi alla nomina di
Camillo D’Alessandro, e comunque con l’accoglimento di alcune nostre
proposte migliorative, mentre si discuteva una proposta di Legge inerente
l’ennesimo rinvio dell’applicazione delle norme sismiche con uno
squallido foglietto, scritto a mano, ci è stata proposta la cancellazione di
una Legge regionale che ha rappresentato il raggiungimento di un
prestigioso traguardo di 5 anni di governo di centrodestra.
Si chiedeva
infatti la cancellazione della Legge n.32 del 21 maggio 2014 che oltre ad
interessare i malati oncologici e soggetti trapiantati, prevedeva
l’abbassamento della pressione fiscale per gli abruzzesi per oltre 32
milioni 800 mila euro: una Legge che per noi rappresenta sicuramente un
modello di buon governo. Il testo è stato impugnato dal Governo ma
questo non significa che non ci si possa opporre alla impugnativa o che la
Legge non abbia più valore.
E’ bene ricordare che la Legge regionale è
stata approvata il 21 maggio del 2014 quindi nel periodo di prorogatio ma
non si poteva fare altrimenti poiché, il Governo nazionale, attraverso il
Tavolo Massicci, solo ad aprile ha riconosciuto gli equilibri di Bilancio per
la Sanità autorizzando di conseguenza la manovra. Inoltre la proposta,
voluta fortemente dal Tavolo di sviluppo che comprende anche le
organizzazioni sindacali, professionali e commerciali, fu approvata
dall’unanimità dall’Assise regionale.
“Abbiamo denunciato ieri e denunciamo oggi con forza – rimarca il
presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro
Febbo – come l’abrogazione di questa Legge sia finalizzata a coprire quel
vergognoso atto compiuto dal commissario/presidente D’Alfonso circa la
compartecipazione, cioè la volontà di chiedere ai più deboli un contributo
di 1.000/1.500 euro per il ticket per la riabilitazione.
Inoltre abbiamo
dimostrato che l’entità di questo importo andrebbe ad incidere per l’anno
2014 (fino a dicembre) per un ammontare di 5 milioni di euro mentre
l’abrogazione della Legge n.32 comporterebbe un risparmio per 32 milioni
e 800 mila euro. Ci chiediamo allora: a cosa verranno destinati questi
fondi tolti dalle tasche degli abruzzesi? Sicuramente per spendere e dare
seguito alle tante promesse clientelari fatte in campagna elettorale.
Il
Pd e il centrosinistra anziché ridurre la pressione tributaria continuano
a tartassare cittadini e imprese rendendo ancora più difficoltoso un
momento così drammatico per il nostro Paese e per la nostra regione.
Il
gruppo di Forza Italia si opporrà in tutti i modi possibili a questa proposta,
momentaneamente ritirata, e nel prossimo Consiglio regionale verrà
ripresentato lo stesso testo di Legge della n.32 lasciando lo spazio per
la prima firma al presidente D’Alfonso che non potrà tirarsi indietro se
davvero vuole tutelare i cittadini abruzzesiâ€.