Alle ore 00,00,00 dell’11 settembre 2014 sono scaduti i 60 giorni che l’art. 30, comma 2 della L.R. 44/07 metteva a disposizione del Presidente della Regione e del Consiglio Regionale per iniziare l’esame ed auspicabilmente approvare la legge per la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, dopo lo straordinario consenso espresso dagli elettori, in occasione del Referendum del 25.5.2014.
«Il calcolo viene costantemente aggiornato da un sistema che divide l’importo che lo studio di fattibilità pubblicato sullo stesso sito stima come perdita secca annua derivata dalla mancata fusione (costituita dalle maggiori spese non eliminate e dai maggiori introiti non percepiti), -specifica Costantini- con il tempo che scorre inesorabilmente, senza che nessuno si muova per dare corso a quello che i cittadini hanno già deciso.
La visione di queste cifre (al momento, in poco più di un giorno, abbiamo già bruciato quasi 70mila Euro), se messa in relazione alla insostenibile pressione fiscale imposta dalle amministrazioni comunali ed ai continui tagli operati a spese per servizi essenziali, rende davvero insostenibili ritardi ulteriori».
«Se poi a tutto questo – prosegue – si aggiungono anche i benefici indiretti ed indotti che deriverebbero dalla fusione (si pensi solo al rischio di veder sparire a Pescara, oltre alla speranza della sezione staccata della Corte d’Appello, anche la sede del Tribunale Amministrativo, dopo aver perso negli anni tutto ciò che era possibile perdere), allora davvero verrebbe da pensare che Consiglio Regionale e Consigli Comunali dovrebbero riunirsi anche di notte, pur di accelerare questo processo.
Dovrebbero farlo anche per rispetto delle volontà popolare che, per la prima volta nella storia della nostra Regione, ha avuto modo il 25 maggio di esprimersi.
L’auspicio – conclude Costantini – è che il contatore diventi virale sulla rete e compaia sui siti e sui profili del maggior numero di persone, con il valore e la funzione di “monito quotidianoâ€, rivolto a chi è chiamato nelle istituzioni a dare seguito all’esito del Referendum».