“Le divergenze politiche tra me e il partito di cui mi onoro essere una
dirigente regionale – si legge nella lettera – sono ormai incolmabili.
Le
vicende che hanno dilaniato il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia
Libertà, la scelta scellerata di aderire alla Lista Tsipras hanno portato con
sé delle lacerazioni anche sui territori.
La recente torsione massimalista
sulla vicenda tragica dei bombardamenti di Gaza, l’opposizione ottusa
al governo nazionale e la scelta di chiudere le porte al socialismo
europeo hanno marcato le distanze tra la mia sensibilità politica e
quella del partito a cui aderisco da 4 anni.
Quella che era la Sinistra
Ecologia Libertà del congresso di Firenze non esiste più; nulla è rimasto
di quel partito accogliente che apriva le sue porte alle anime di varia
sinistra. Vedo un partito che si accontenta di avere qualche eletto, senza
alcuna preoccupazione di crescere ed accrescersi; vedo un partito con
gravissime mancanze organizzative che non si mette mai in discussione
che si autoalimenta con rendite di posizioneâ€.
“Le lacune organizzative, le recenti nomine negli staff in Regione di
cui sono venuta a conoscenza solo a cose fatte, come se non facessi
parte dell’organismo che doveva discuterne – conclude la missiva – si
aggiungono al disagio che provo a continuare l’esperienza all’interno di
Sinistra Ecologia Libertà.
Rassegno pertanto le mie dimissioni da tutti
gli organismi dirigenziali provinciali e regionali di cui sono membro e
lascio il partito. Le dimissioni sono da intendersi con effetto immediato e
irrevocabili”.