“Ringrazio la società che mi ha dato questa possibilità – ha detto
Massimo Oddo – ho avuto un anno di esperienza a Genova. L’esperienza
serve sempre, quella dell’anno scorso mi è servita tantissimo. allenare
rispetto a giocare è completamente diverso.
Quello di allenatore non so
se sarà il mio lavoro, vedrò se sono capace. Il progetto è quello di avere
una squadra giovane.
Il desiderio di qualsiasi ragazzo è quello di arrivare
al calcio professionistico, abbiamo la fortuna di avere una squadra in serie
B, quindi molti ragazzi vorranno arrivare in prima squadra, può darsi che
qualcuno scenderà di categoria. Sta a noi tirare fuori le loro capacità, le
dobbiamo sviluppare al meglio e cercare di portare più ragazzi possibili in
prima squadra. Ho avuto la fortuna di avere tantissimo allenatori, da tutti
ho avuto il modo di prendere sia i loro aspetti positivi che negativi. Credo
che nel calcio moderno debba prevalere lo spirito di gruppo con una
squadra che gioca in maniera armoniosa, a me piace la squadra fatta da
11 giocatori e non da 10 più 1 e mi piace la squadra votata all’attacco.
L’allenatore deve cercare di trasmettere il loro pensiero ai giocatori, molti
allenatori hanno grande pensiero ma non riescono a passarlo ai ragazzi.
Per allenare nel settore giovanile ci vogliono anche delle qualità
psicologiche. L’essere stato giocatore può aiutare ad immedesimarsi in
tanti aspetti. Al di là del modulo quello che conta è la mentalità. Un buon
allenatore è quello che si adatta ai giovani e non viceversa. È importante
cercare di instaurare un certo rapporto tra prima squadra e Primavera,
siamo noi che ci dobbiamo mettere a disposizione. Torno nella mia città
dopo 22 anni, però è una città che ho sempre frequentato, ho qui la mia
famiglia. Ho avuto una prima esperienza da allenatore, mi è piaciuta
tantissimo, ho appreso tanto, ma per ora non mi prefiggo obiettivi, sarà il
campo a dire se sono bravo.
Ovviamente quando si lavora con i giovani si
ha un ruolo diverso. Il calcio giovanile ai giorni nostri è fondamentale
perché le risorse latitano, quindi è importante creare dei buoni giocatori,
ma si deve partire dal basso altrimenti si è costretti a prendere giocatori
da fuori pagandoli e questo non ha senso. L’anno scorso sono andato in
visita con degli amici al Bayern Monaco ed ho avuto modo di vedere che
loro prendono solo giocatori dalla Baviera.
L’Abruzzo è un buon bacino
quindi anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. Altro aspetto
fondamentale è che una squadra che vuole investire nel settore giovanile
deve essere tutelataâ€.