Si tratta di una decisione
sollecitata per anni dalla Cna Abruzzo, in considerazione del fatto che la legge nazionale che
disciplina la materia è vecchia ormai di otto anni (la 84 del 2006), e che proprio nelle maglie della
mancata attuazione di uno dei suoi aspetti più qualificanti – fissato all’articolo 2 del testo di legge
– ha finito per impigliarsi uno dei cardini della riforma più attesi da operatori e consumatori.
Il provvedimento della Giunta regionale prevede, dunque, l’istituzione di un percorso formativo
specifico, con un “minimo†di 450 ore di corsi, per il rilascio della qualifica di “responsabile
tecnicoâ€.
Alla frequenza dei corsi, però, saranno tenute solo le nuove attività, o quelle con
meno di due anni di vita; le altre, di più antica istituzione, dovranno comunicare alle Camere
di commercio i nomi dei rispettivi “responsabili tecniciâ€.
Le attività di formazione prevedono
percorsi integrati di abilità e conoscenze, che spaziano attraverso il diritto commerciale, la
chimica dei detersivi, l’etichettatura dei prodotti, la gestione aziendale e la conoscenza delle
lingue. Unica area di esenzione della nuova disciplina, i self-service e le lavanderie a gettone.