Nella delibera fanno presente i coordinatori della lista civica LAM, tra le agevolazioni alle categorie disagiate quella relativa alla disabilità con handicap al 100% e accompagnamento è resa pressoché inutile in quanto il reddito ISEE posto come limite a 7000 euro ne escluderebbe una fetta consistente e probabilmente maggioritaria.
«Di sicuro molte delle persone che negli anni precedenti usufruivano di questa agevolazione con la norma così scritta non potranno usufruirne nuovamente e in tempi di crisi può essere un brutto colpo per chi magari vive solo con la pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento.
-commentano i coordinatori-
Sinceramente che il Comune debba far cassa su queste categorie appare a dir poco sconcertante, pertanto con la presente chiediamo una rettifica al deliberato di cui sopra modificandolo almeno nella parte riguardante l’agevolazione per i disabili al 100% che percepiscono indennità di accompagnamento e che quindi versano in condizioni gravi».
La proposta dall’Altra Montesilvano è in uno schema di delibera che può essere portato all’attenzione ed al voto del Consiglio Comunale in tempi brevissimi così da permettere all’ufficio tributi di analizzare le situazioni utilizzando il nuovo limite che viene proposto e che dovrebbe consentire di allargare la base su cui applicare tale agevolazione.
«Ci auguriamo che il consiglio comunale non voglia trincerarsi, pilatescamente, dietro le scelte del commissario prefettizio -dicono i coordinatori LAM- ma che intervenga, in quanto ne ha ancora facoltà. È bene che sulle imposte (IUC, TASI, TARI,…) si apra un dibattito pubblico. È tempo che sulla formazione del bilancio comunale si apra alla trasparenza e alla partecipazione.
È evidente che i tagli voluti dal governo Renzi e dai governi che lo hanno preceduto, con il sostegno bipartisan della destra e del Pd stanno mettendo in ginocchio le famiglie e i comuni.
È una politica sbagliata che continua ad arricchire le oligarchie finanziare e impoverire i lavoratori, mentre, aldilà della propaganda, crescono sia la disoccupazione che il debito pubblico».