La documentazione è disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/306). Il Forum Acqua commentando la scadenza lo considera un primo banco di prova per il Presidente della Regione D’Alfonso che nel suo discorso di insediamento si è detto fermamente contrario alla deriva petrolifera per il nostro mare.
“Ora bisogna passare dalle parole ai fatti. -afferma il forum in una nota- Il Presidente della Regione chiamerà esperti della regione, dell’ARTA e delle Università per proporre osservazioni contrarie al progetto da parte dell’Ente Regionale entro i termini di legge? Mancano solo 27 giorni e bisogna predisporre documenti tecnici adeguati per opporsi con successo alla proposta progettuale presentata dalla Medoilgas”.
Ovviamente il Forum Acqua si aspetta che anche parlamentari, province, enti locali, associazioni di categoria, imprenditori e singoli cittadini si oppongano depositando osservazioni contrarie.
“In ogni caso il modo migliore per bloccare Ombrina -commenta il forum- è la modifica delle norme nazionali da parte delle forze politiche che troppo spesso in Abruzzo hanno una posizione critica e a livello nazionale appoggiano con i fatti o con le omissioni (basti pensare al Parco Nazionale della Costa teatina) i gruppi petroliferi”.
Anche il WWF invita il Presidente Luciano D’Alfonso a mettere in atto quello che non hanno voluto fare i suoi predecessori.
“La Regione Abruzzo deve dotarsi di una task-force con elevate competenze multidisciplinari per poter rispondere adeguatamente all’istanza della Medoilgas, così come a tutte le altre istanze che vengono continuamente presentate. In passato il ruolo della Regione nella fase delle osservazioni è stato assolutamente carente per non dire nullo.
L’Abruzzo è interessato da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi per metà del suo territorio e per migliaia di km quadrati di mare antistante le proprie coste. Inoltre è stata individuata come distretto minerario dal Governo nazionale dove sviluppare l’estrazione di gas e petrolio“.
Non è possibile per il wwf che di fronte a questa situazione la Regione Abruzzo continui a rispondere in maniera approssimativa.
“Non è possibile che la difesa nelle sedi deputate sia affidata solo alla buona volontà di cittadini, comitati locali ed associazioni ambientaliste”.
Per il wwf necessario che la Regione assuma un ruolo anche nel dibattito nazionale evidenziando come la scelta di puntare sui combustibili fossili sia profondamente sbagliata e vada rivista, in Abruzzo come nel resto d’Italia.
Due dossier del WWF, “Milioni di Regali” e “Trivelle in Vista”, dimostrano del resto dati alla mano che sono soltanto le esenzioni e i privilegi, a dispetto di riserve e produzioni tutt’altro che salvifiche, a orientare verso il nostro territorio le mire dei petrolieri, con inevitabili e negativi impatti a livello ambientale e socio economico.
Anche il FMI – Fondo Monetario Internazionale – considera ormai non più sostenibili i costi delle energie fossili.
In questo contesto l’Abruzzo, seriamente minacciato, non può tacere né affidarsi a flebili risposte è il commento finale del world wildlife fuond.
“Occorre una posizione chiara, inequivocabile e decisa. Il presidente D’Alfonso, che ha sfilato con gli abruzzesi nella grande manifestazione del 13 aprile 2013 per dire NO al petrolio e SI al parco nazionale della Costa Teatina, è ora chiamato a trasformare le parole in fatti concreti a favore del Paese e della nostra regione”.