Il lavoro è partito quando nell’agosto del 2011 associazioni e club di pescatori sportivi avevano evidenziato come in un tratto circoscritto del pescorso d’acqua tra il depuratore e il ponte autostradale ci fossero state catture sempre più frequenti di pesci che presentavano evidenti ulcere o deformazioni all’apparato boccale.
Un biotipo particolare quello del Saline frutto di una storia geologica di milioni di anni, in pochi decenni quello che oggi sarebbe potuta essere una eccellenza nel panorama naturalistico nazionale è diventata la discarica lineare più grande d’Europa, una discarica cresciuta a dismisura, dove lungo un percorso di chilometri in decenni si è sotterrato di tutto, dove le supposizioni su quello che giace lungo le sponde sono innumerevoli e il percorso delle risposte è sempre disseminato da vaghe certezze.
1
Il primo mostro presente sul fiume è la grande bomba ecologica visibile dalle colline, dall’autostrada, dalla via Vestina, quell’ingombrante ‘panettone’ verde che è la ex discarica, cosa vi sia celato sotto quei teloni verdi nessuno lo sa, sotto quel moderno sudario sintetico, lì posato a coprire le vergogne di un abuso sul territorio perpetrato anni fa però niente è immoto, Milillo ha fatto notare nella sua relazione come la terra sotto il panettone sia ormai satura di percolato, è arrivato dappertutto in tutte le faglie possibili, nel fiume, il terreno sotto quella collina sintetica non riesce più ad assorbire i liquami e ora il panettone suda, suda percolato che ora cola da sopra quel nostro moderno verde, vulcano di melma.
Milillo non dà speranze la discarica non potrà mai essere bonificata, chi dice il contrario mente afferma i costi sarebbero esorbitanti per chiunque, il mostro intelonato, però annuncia può essere messo in sicurezza.
2
C’è poi il mostro potenzialmente buono, è quello che ribolle e vive, ma vive male a pochi passi dal panettone, è il depuratore.
Come concezione il depuratore con il suo impianto è uno dei più efficienti e potenzialmente virtuosi presenti in Italia, ha un solo problema ha dichiarato Milillo che non funziona bene, potrebbe rendere di più ma non lo fa.
3
Avere il Saline che porta tutti questi problemi alla foce disperdendoli nel mare ha creato il terzo mostro a due teste , l’indifferenza e il tabù, un bicefalo difficile da affrontare, difficile parlare di fiume tossico, è difficile parlare di acque sporche ha sottolineato Milillo per una città che di estate vive di turismo costiero.
4
Il quarto mostro non è frutto di metafore è un vero mostro si chiama fauna, ma è una vittima.
Fauna è fatta da quei pesci cresciuti nel tratto tossico, le immagini proiettate sono incredibili e ci fanno pensare ai pesci a tre occhi del laghetto di Springfield, la città dei Simpson quella con alle porte una centrale atomica.
Ulcere impressionanti, malformazioni alle cartilagini, metastasi, bruciature sulle squame, cecità, escrescenze tumorali, anche su pesci in fase embrionale.
Ma non sono i pesci di Springfield è tutto vero a due passi da casa nostra e Milillo conferma quanto il nostro parallelismo con la città di Homer non fosse poi così stupido, “deformazioni come queste sono presenti anche a Chernobyl.
Tutto questo fa pensare ha continuato il tecnico ambientale che in quel tratto da qualche parte vi siano ancora oggi sepolti rifiuti provenienti dalla radio terapia con alti valori degli isotopi.
Soluzioni ce ne sono ma è un po’ come voler recuperare un mosaico che si è sbriciolato, ora serve tempo e denaro, azioni forti come bloccare strade di accesso per bloccare l’andirivieni di nuovi inquinatori, ordinanze del sindaco che vietino la pesca e il consumo dei pesci pescati anche alla foce (stranamente non è vigente né è mai esistita alcuna ordinanza di divieto). Tra le proposte per salvare il fiume vi è anche la chiusura con colate di cemento degli scarichi abusivi, poi vigilanza severa sul tratto di fiume di competenza comunale e informazione continua per la popolazione sullo stato delle acque, dalla consapevolezza popolare nasce la possibilità di decidere se fare un bagno alla foce e magari concludere la serata con una fritturina di Cavedano con ulcere, o desistere.
Le conclusioni sono toccate a Marco Forconi candidato sindaco di Forza Nuova per Montesilvano “Questo non è uno spot da candidatura,la nostra presenza elettorale è come sempre testimoniale, abbiamo voluto dare con questo lavoro un impronta territoriale e l’ambiente è un tema che sentiamo particolarmente come quello della sicurezza†Forconi ha poi ringraziato Milillo per aver scelto FN per rendere questa importante testimonianza, ha poi dichiarato come Forza Nuova indipendentemente dall’esito elettorale continuerà il suo lavoro di sollecitazione fungendo da pungolo trasversale per il bene dei cittadini.