L’inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Gennaro Varone e il
processo ha avuto inizio nel 2011 e si è concluso nel febbraio 2013.
Il project financing dei cimiteri e l‟appalto dell’area di risulta sono stati i
punti cardine che hanno animato il dibattimento, ma non solo questi.
Si è discusso, infatti, anche della famosa Lista Dezio, quella che fu
ritrovata dagli inquirenti nell’ufficio di Guido Dezio, ex braccio destro
di D’Alfonso; della vicenda della villa di Lettomanoppello; dei rapporti
d’amicizia tra l‟imprenditore Carlo Toto e l’ex sindaco D’Alfonso, e dei
numerosi viaggi che sarebbero stati effettuati tutti a spese di Toto.
Tra gli altri argomenti nel dibattimento hanno trovato posto: l’Agenda del
Sindaco, la Comunicazione Istituzionale, i Fondi al Partito La Margherita,
la Fondazione Europa Prossima, il bar del Tribunale, il calice di Toyo Yito,
il Ponte del Mare ed altre vicende minori come quella del giornalista
Di Miero, le spese elettorali per le elezioni regionali del 2005, per la
Convention di Prodi e tanto altro ancora.
Gli imputati figuranti in questo processo: Luciano D’Alfonso, Guido Dezio,
Massimo e Angelo De Cesaris, Finizio Giampiero, Pierpaolo Pescara,
Marco Molisani, Fabrizio Paolini, Marco Presutti, Vincenzo Fanì, Rosario
Cardinale, Giacomo Costantini, Nicola Di Mascio, Enzo Perilli, Colanzi
Pietro, Alberto La Rocca, Carlo e Alfonso Toto, Giampiero Leombroni,
Marco Mariani, Francesco Ferragina, Antonio Dandolo, Luciano Di Biase e
Vincenzo Cirone.
Le accuse mosse agli imputati: associazione a delinquere, corruzione,
peculato, appropriazione indebita, concussione, truffa, falso e falso
ideologico.
“L’idea di scrivere il libro – dichiara l’autrice – è nata immediatamente a
seguito dell’esplosione dell’inchiesta che seguivo in qualità di inviata di
un portale d’informazione. Qualcosa mi ha lasciata perplessa nel corso
delle indagini preliminari e ciò rappresenta l’input che ha scaturito in me
il desiderio di seguire più radicalmente la vicenda giudiziaria. Mi preme
sottolineare – ha ribadito Rita Consorte – il mio intento primario, ossia
quello di rendere noto all’intera collettività, attraverso le molteplici
deposizioni dei testimoni tratte dagli atti pubblici, la verità processuale
che ha determinato l’assoluzione dell’ex Sindaco e degli altri imputati
coinvolti nell’inchiestaâ€.
Dichiarazione che trova riscontro e conferma
nelle parole calibrate e mirate del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti
d’Abruzzo Stefano Pallotta, autore della prefazione: “In questo libro si
compie un’operazione apprezzabile: quella, cioè, di ricostruire dall’inizio
alla fine una vicenda processuale che ha visto uno dei politici più noti
d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, uscirne indenne e, sotto il profilo politico,
per molti versi, rafforzato. La collega Rita Consorte pubblica gli atti
del processo con puntigliosa meticolosità riproducendo, addirittura,
gli errori in essi contenuti. Un lavoro di ricollocazione dei fatti e degli
avvenimenti che ne rende facile la lettura grazie anche al quadro di
insieme storicamente definito con organicità e completezzaâ€.
Il libro, edito dalla casa editrice Tracce di Pescara, sarà presentato
Venerdì 16 maggio alle ore 17,30 presso la Sala G. Favetta del Museo
Genti d’Abruzzo, primo piano in Via delle Caserme alla presenza
dell’autrice Rita Consorte, e delle istituzioni inoltre, l’evento è stato
patrocinato dal Comune di Pescara.
La presentazione sarà a cura di Stefano Buda.