In Italia, l’incidenza di questa intolleranza è stimata in un soggetto ogni 100 persone. Ma in realtà il numero dei soggetti diagnosticati, cioè di quelli che ne hanno consapevolezza, è di gran lunga inferiore.
Questo dato fa capire l’importanza di una corretta informazione che aiuti a riconoscere i sintomi della celiachia e quindi a diagnosticarla tempestivamente.
Da sindaco, se me ne sarà data la possibilità, mi farò promotore, coadiuvandomi e confrontandomi con le associazioni presenti in città, di una serie di attività per la diagnosi della celiachia nelle scuole, con progetti a campione sulla popolazione scolastica. Identificare eventuali soggetti affetti dalla malattia significa anche poter indirizzare le famiglie ad un programma diagnostico e terapeutico specifico.
Molto spesso, infatti, a causa di cattiva informazione, i genitori hanno difficoltà a capire i sintomi dei loro bambini che, inevitabilmente, soffrono le conseguenze dal punto di vista della salute ed anche da quello dei rapporti sociali.
Un bambino celiaco non deve sentirsi diverso dagli altri. Per questo dovremo stilare un programma di prevenzione e conoscenza in materia sanitaria per le scuole, affinché i più piccoli siano tutelati ed i genitori aiutati in un percorso non semplice, soprattutto per malattie come la celiachia. Dall’altro lato, questa azione di conoscenza ed informazione dovrà essere utile anche per prevenire atteggiamenti discriminatori nei confronti di bambini malati frutto, molto spesso, di una cattiva o, in molti casi, carente informazione».
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