Il 13 maggio centinaia di migliaia di studenti italiani frequentanti il secondo superiore si troveranno ad affrontare i test INVALSI, fanno sapere gli attivisti di Alternativa Ribelle, prodotti annualmente dall’ ente di ricerca che, grazie al D.L. n.286, dipende dal punto di vista e economico e politico dal MIUR e gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione. Nel marzo dello scorso anno il Consiglio dei Ministri di un governo dimissionario ha approvato un Regolamento che riguarda il Servizio Nazionale di Valutazione istituito nel 2004, attraverso cui l’INVALSI consoliderà il proprio ruolo centrale; i test verranno introdotti nell’esame di maturità (quest’anno somministrati come indagine campionaria, mentre, a partire dal prossimo anno, faranno punteggio per l’esame di maturità e serviranno come test d’ammissione all’università); verranno individuati Ispettori Esterni che si occuperanno di visite sul campo nelle scuole.
Alternativa Ribelle è molto critica sulla validità di questi test e annuncia: ” sanciscono, sul filone delle leggi meritocratiche in ambito scolastico introdotte nel 2009 dall’ex ministro Gelmini, il diritto degli istituti più meritevoli a ricevere una maggiore quantità di fondi statali, proporzionalmente ai risultati ottenuti e a scapito delle molte scuole in difficoltà che, sprovviste di strumenti basilari per l’insegnamento e l’apprendimento, falliranno nel tentativo di ottenere il minimo indispensabile.-commentano gli attivisti- Si parla, insomma, di un preciso progetto volto a costituire un modello di scuola antidemocratico e nozionistico: è di fatti impossibile non notare come al generale calo della qualità dell’istruzione, registrato dai test, siano seguite politiche di tagli trasversali e di smantellamento della scuola pubblica”.