Febbo sottolinea come “proprio le problematiche legate alla presenza
dei cinghiali, siano particolarmente sentite dagli imprenditori agricoli alle
prese con il sempre crescente numero di cinghiali che causa ingenti danni
alle coltureâ€.
“Innanzitutto – evidenzia Febbo – grazie a questo Regolamento sarà
possibile effettuare un preciso monitoraggio degli animali presenti nelle
diverse aree del territorio regionale e questo consentirà di mettere in
campo tutti gli interventi necessari in termini di prevenzione. Se non
fosse passato il regolamento, nelle zone di presenza dell’Orso la caccia al
cinghiale non si sarebbe aperta mancando un atto amministrativo a cui
poter fare riferimento con il calendario venatorio.
Il piano d’azione di
tutela dell’Orso marsicano infatti prevede che in queste aree la caccia al
cinghiale possa essere effettuata solo con la girata. Inoltre l’Ispra
attraverso i suoi pareri, consiglia l’assegnazione delle zone alle squadre
dei cinghialai (sempre nelle aree di presenza dell’Orso), in particolare
nelle zone di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Voglio
rimarcare che nonostante il parere dell’Ispra non sia vincolante,
basterebbe un ricorso al Tar su questi argomenti che la caccia al cinghiale,
in queste aree, venga chiusa con evidenti e gravi ripercussioni per gli
agricoltori. Le attività da svolgere saranno contenute in specifici Piani
quinquennali di gestione del cinghiale, su base provinciale, previste
proprio dal Regolamento appena introdotto.
Sarà necessario procedere
alla programmazione degli interventi di gestione quali miglioramenti
ambientali, metodi di prevenzione dei danni, piani per il contenimento
dei danni al patrimonio agricolo-zootecnico, quantificazione delle
presenze minime certe, piani di prelievo, controlli quantitativi e
qualitativi dei prelievi.
E’ importante sottolineare infine – conclude Febbo
– come la nostra Regione si doti di uno strumento innovativo che si pone
l’obiettivo della conservazione della specie con il mantenimento di
presenze compatibili alle esigenze delle colture agricole e della restante
fauna selvaticaâ€.